giovedì 11 aprile 2013

ROBERTO


PRIMA PARTE
Guido da sei ore, devo fermarmi, se mi beccano sono guai. Devo fermarmi e fare la sosta, e correggere il tachigrafo e la lista del lavoro.
Arrivo all'uscita di Rimini nord, esco e giro subito a sinistra, ed entro nel parcheggio del ristorante dove ci sono posteggiati parecchi TIR e mi sistemo accanto ad uno SCANIA R 730 bianco azzurro, splendido con le tende tirate, chiudo le mie e mi sistemo in cuccetta.
Passa un quarto d'ora e sento sbattere la portiera accanto alla mia. E sbraitare imprecando furiosamente, mi alzo s scosto la tenda e curioso, e vedo un ragazzotto sui vent'anni imprecare contro il finestrino e dare calci alla carrozzeria, correre subito dopo verso una Punto Blu e scappare via, in quel momento si apre la tenda e si abbassa il finestrino e appare Roberto, un collega che conosco e che nudo non curante di me scende a vedere se quel tipo aveva fatto danni allo Scania, controlla il parafango e poi alzando gli occhi mi vede affacciato e subito si copre gli zebedei e sale subito in cabina chiudendo la tenda.
Cazzo che figura, bé chissá cosa è successo, chiudo anch'io la tenda e mi rimetto sulla branda e mi appisolo.
Quando mi sveglio è già diventato buio, l'orologio segna le otto e un quarto, forse è meglio andare a mangiare, mi sistemo e scendo dal e che camion e vado al ristorante a mangiare qualcosa, entro e chiedo dove posso sedermi.
La ragazza mi indica un tavolo con una persona di spalle che si è appena seduta e se volevo potevo cenare con lui, io senza pensare mi dirigo verso e: scusi posso sedermi con lei per cenare? Lui alzando appena la testa; sicuro prego e mi indica la sedia difronte, si siedo e o cavolo è Roberto.
Ciao, Roberto. Lui a queste parole alza lo sguardo e mi riconosce, ciao Alcace, sei appena arrivato? 
No Roberto, sono arrivato alle quattro e ho posteggiato di fianco a te, lui rimane confuso, a mee! 
Si dico io, a te, anzi dovresti offrirmi da bere visto il nuovo Scania 730 con cui ti muovi. E come fai a sapere che ho un 730?
Roberto, ho visto quando sei sceso tutto nudo e controllavi se quel pischello ti aveva ammaccato il parafango.
Il gelo si poteva sentire a 100 metri. 
Il silenzio era pesante, Roberto era rosso come un gambero, e cercava di non incontrare i miei occhi, dovevo risolvere l'imbarazzo di Roberto, dai racconta cosa è successo, perchè quello è sceso da te e a cominciato dare calci al camion e a dirti un sacco di parole?
Tranquillo io sono una tomba (e vorrei essere sepolto con te).
"Roberto è un ragazzo di 37 anni, alto +0- 185 cm per 100 kg. Muscoloso ma non palestrato, con due cosce da urlo e un petto villoso tenuto corto, rasato e senza tatuaggi, abbronzato al punto giusto un sorriso perfetto e due occhi azzurri intenso vispi e furbetti, in poche parole SPLENDIDO".
Dai racconta.
Alcace, sono arrivato ieri sera per scaricare ai mercati generali qui a Rimini, ma non mi hanno scaricato perché i documenti non corrispondevano al carico, in ditta hanno confuso il rimorchio e quindi devo aspettare domani che arriva il mio collega con quello giusto in modo che io possa ripartire, e allora sono ritornato qui al parcheggio e come certo sai qui girano parecchi frocetti che vogliono che noi li facciamo salire per farci fare un bel pompino, e io avevo voglia di scaricare il nervoso e le palle che è da domenica che sono piene.
E si hai ragioni le palle vanno scaricate tutti i giorni o almeno uno si e l'altro anche, e mi metto a ridere.
Ma tu, mi domanda non ti sei mai fatto fare un pompino da un uomo? Robbi sarei stupido dirti di no, io penso che siamo un po come i marinai dobbiamo un po accontentarci e divertirci con quello che ci si presenta davanti, ma con tua moglie come la metti?
Occhio non vede cuore non duole, e poi Robbi noi siamo etero vero? «bugia di pinocchio» il clima si distese e cominciammo a mangiare, intanto mi confessa che si era fatto fare una pompa e che poi lui voleva dei soldi e allora lui lo aveva buttato giù dal camion.
Bravo dico io, hai fatto bene, mai pagare per dare piacere a qualcuno.
Beviamo il caffè paghiamo il conto e torniamo al parcheggio, cazzo che bello il tuo Scania, mi fai vedere la cabina? Certo sali pure, mi apre lo sportello e mi si presenta una favola, interno tutto rifatto, completamente in pelle ed alcantara avorio, radica e alluminio, veramente bello, la poltrona del secondo comodissima, con massaggiatore una libidine, televisore ed Ipad integrato, che funge anche da navigatore.
Cazzo Roberto hai vinto la lotteria?
No ma mio padre mi ha regalato gli interni perché è andato in pensione e ha preso una bella liquidazione, chiudiamo le tende ed accende la tv, ovviamente munita di SKI, con tutti i canali anche quelli criptati, però e montata alle spalle del sedile e quindi io non vedevo lo schermo, allora le chiesi se potevo sedermi sulla cuccetta e lui annui prontamente, mi tolsi le scarpe e mi misi a sedere con le gambe incrociate appoggiandomi alla parete della cabina, lui sul sedile di guida con in mano il telecomando faceva zaping.
Sai ho mangiato troppo ti disturba se slaccio la cintura, e cosi feci, e nel farlo i bottoni dei Levis si slacciarono a mitraglia, lasciando intravedere la peluria del mio ventre. Roberto be mi metto comodo anch'io, e alzandosi in piedi si tolse i pantaloni e la felpa, rimanendo in slip e canotta tutto rigorosamente bianco e firmato Calvin Klein.come mai porti gli slip e non i boxer, le chiedo, ma trovo più comodi gli slip sostengono meglio e sono decisamente piacevoli al tatto, tu cosa porti? Io niente, come niente, si guarda, e senza perdere tempo mi feci scendere i pantaloni sulle ginocchia mettendo in luce il mio pacco che al momento era in uno stato di mollusco.
Ma scusa come fai per l'igiene, ma io mi lavo ogni volta che piscio, e se cago un sontuoso bidè, anche quando sono in giro, se senti è tutto profumato, e dicendo così mi misi in ginocchio mettendo ancora più in vista il malloppo.
Facendo questo notai che gli slip presero a gonfiarsi leggermente e che la mano di Roberto sistemò al meglio il contenuto che ora mi sembrava ancora più consistente. Dovevo prendere la palla al balzo, e non farmi scappare quella occasione.
Allungai la mano a cucchiaio e afferrai i coglioni e il cazzo di Roberto, lui si scosto togliendomela e dicendomi che cosa stavo facendo, volevo sentire come stanno bene negli slip i tuoi coglioni e mi sembra che siano costretti, non sarebbe meglio liberarli?
Ma che dici, dai hai capito benissimo, togliti la mutanda e fammi vedere il tuo cazzo, io intanto che dicevo questo mi toglievo la canotta e ancora con i pantaloni abbassati sui ginocchi cercavo di mettermi in piedi.
Imbarazzato o no acconsentii e lentamente con un po di pudore si abbassa lo slip e mette a nudo un ben di Dio splendido, io rimango scioccato nel vedere quel pene barzotto, circonciso di una notevole bellezza, e due palle rasate e sode, lo accolsi in mano e lui che a questo punto forse aveva capito tutto mi lasciò fare.
Mi tolgo i pantaloni e mi metto in ginocchio davanti a lui e comincio ad annusare affondando il naso tra il bastone e le palle, in un attimo quel borzotto comincia a gonfiarsi e si presenta in tutto il suo splendore, duro ma allo stesso tempo morbido con una cappella di dimensioni notevoli, di un violaceo acceso dall'eccitazione, io non resisto e in un secondo incomincio a leccarla e subito dopo la ingoio cominciando un lento su e giù, lui mi afferra la testa e cerca di togliermi quel boccone da RE dalla bocca, no,no cosa stai facendo smettila, ei ma non hai detto tu che ti eri fatto fare una pompa dal ragazzo? Io non ti faccio certo pagare, e mi metto a ridere, lasciami fare.
Un minuto, e la mia bocca si riempie di un succo denso, profumato acre piacevole, che io raccolgo e sputo subito sulle mutande che erano li accanto a me in ginocchio, ma il resto mi colpisce in faccia e in testa, sembrava non finire mai.
Scusami non volevo ma è successo tutto così in fretta che non sono riuscito a trattenermi, poi tu il camionaro più Figo di quelli che conosco un gay, non ci potevo credere.
Roberto, non mi definisco gay, a me piacciono le cose belle, e per bello intendo tutto uomini e donne, e non mi sottraggo certo a fare sesso con chi mi piace.
Mi ripulisco e mi distendo sulla cuccetta, continuandolo a fissarlo negli occhi, lui sempre più rosso," penso che adesso ti devo far godere", come vuoi non sei obbligato, abbassandosi in ginocchio a fianco della cuccetta mi prese tra le mani il mio cazzo che era diventato moscio e cominciò e menarmelo delicatamente, sai Al, io non ho mai fatto veramente sesso con un uomo, mi sono solo fatto fare dei pompini, e no ho neanche mai inculato nessuno.
Dai non pensarci, e sdraiati qui accanto a me.
Roberto si corica e istintivamente mi abbraccia, io senza pudore avvicino le mie labbra alle sue in attesa di un suo consenso che non tarda ad arrivare, umide calde carnose, si appoggiarono sulle mie e in un attimo la mia lingua tocco la sua e comincio un frenetico ballo all'interno della sua bocca.

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