mercoledì 20 novembre 2013

IL POLIZIOTTO

Un amico a cena, si parlava di pattuglie della stradale che lo avevano fermato poco prima e che le avevano fatto un verbale, mi ha fatto venire in mente una piccola avventura avvenuta un sera sul tardi sulla tangenziale di Milano in un AUTOGRIL decisamente affollato.
Erano più o meno le due di notte, mi ero appena fermato e non essendoci posti liberi mi ero messo vicino alla recinzione che dava sul passante di ritorno verso l’hotel che è all’interno del parcheggio. Accendo le luci in Gavina e comincio a spogliarmi, ero a dorso nudo seduto sul sedile del passeggero e mi stavo togliendo i pantaloni, quando dalla rampa di inversione marcia proveniente dalla direzione Genova arriva una pattuglia con i fari spenti e rallenta proprio davanti a me e l’autista mi guarda.
Ma che cazzo vogliono questi, adesso non ci si può neanche cambiare, penso.
Spengo la luce e continuo a togliermi i pantaloni, mi giro verso la cuccetta per prendere il cambio ella borsa quando sento fermarsi una macchina sotto il lato di guida.
Avevo i finestrini abbassati perché era estate e faceva caldo, vuoi vedere che sono quei rompicoglioni della pula? Infatti.
Scende il secondo e dice a quello che guidava, tu stai qui per sentire se chiamano io vado al bar a fare colazione e una telefonata a casa, stai tranquillo se hai bisogno vieni a chiamarmi, ok.
Ok risponde l’altro, e questi si allontana verso il bar.
Meno male mi lasciano tranquillo, e così continuo a spogliarmi e rimango nudo in cabina.
Poco dopo si sente aprire lo sportello della macchina e chiudersi delicatamente, e il poliziotto, un ragazzone sui trent’anni fare il giro del rimorchio e venire proprio a fianco della ruota del trattore per pisciare.
Rimango fermo e controllo dallo specchio, con un po' di luce della luna e i riflessi dei lampioni si vedeva benissimo che lo aveva tirato fuori e stava pisciando rivolto verso la cabina, senza pudore.
Io allora mi sporgo dal finestrino e lo guardo sorridendo, dicendogli: gli scappava proprio?
Lui senza smettere mi guarda e ”non c'è la facevo più”,io rimango a fissarlo e noto che il suo cazzo incomincia a diventare enorme, un cazzo meraviglioso, lui si scolla il barzotto e invece di ritirarlo lo scappella fino in fondo e gli da di nuova due colpi, e questo si erge maestoso dalla cerniera della divisa.
Mi guarda e ride, io allora, mi sembra che il tu socio li ha una gran voglia di restare libero e di non tornare al suo posto nelle mutande?
Ha proprio ragione, ha proprio voglia di fare il birichino.
Mi prendo di coraggio apro la portiera e scendo, tutto nudo dal camion, anche il mio questa sera vuol fare il birichino, e non mi lascia dormire, lui senza essere sorpreso me lo afferra  e comincia a menarmelo, io gli prendo la mano e lo fermo.
Ma non hai paura che arriva il tuo collega, e qui finisce a puttane?
Stai tranquillo, lui è al bar e ci sta fino a che lo vado a chiamare io, tu piuttosto lo succhi?
Senza darle risposta comincio a farle una pompa magistrale, il suo cazzo mi stava stretto in bocca ma la mia voglia era tanta da soddisfare un esercito in divisa, poco dopo la mia bocca non era piena solo del suo cazzo ma inondata da un fiume di sborra.
Succhiai tutto il nettare che sputai copiosamente per terra, lui allora riprese in mano il mio cazzo e ricominciò a menarmelo fino a farmi venire.
Senza aggiungere altro ripose il fardello nelle mutande chiuse la zip mi diede una pacca sulle spalle e salì in macchina andandosene a prelevare il collega, vidi i lampeggianti blu accendersi e uscire dalla stazione di servizio a manetta.
Mai più incontrato, esperienza incredibile.

1 commento:

  1. Bellissima esperienza, mi piacerebbe un casino farlo con uno in divisa mentre è in servizio!

    RispondiElimina