venerdì 31 maggio 2013

ETERO II°


Un minuto di silenzio che sembrava un eternità, io non sapevo dove guardare, scostai la tenda per fare entrare un d'aria fresca, e una luce dei lampioni illuminò il viso di Davide, splendido, nelle mie fantasie un toro da monta. Senza dire niente, e con il cazzo ancora eretto Davide allungò una mano e prese ad accarezzarmi il viso, poi scese sul petto e mi tocco i muscoli e i capezzoli, che subito diventarono duri e eretti, sei liscio, come una donna, hai poco pelo ed è morbido, Alcace, è la prima volta che sfioro un uomo in questo modo, non mi era mai capitato, la sensazione è diversa che toccare una donna, certo, le tette sono una cosa meravigliosa da stringere e leccare i capezzoli morbidi e grossi, i tuoi sembrano sassolini ma duri, mi viene voglia di morsicarli per sentire come sono.
Fai pure risposi, e lui delicatamente si pronò verso di me e mi prese un capezzolo in bocca e cominciò a mordicchiarlo, ma senza farmi male, io ero eccitatissimo, mugolavo di piacere, presi la sua testa fra le mani e lo trattenni in quella posizione, che mi permetteva di succhiarli l'orecchio e di slinguarlo fino dentro e a questo punto lui cedette quasi come se fosse in coma, alzo la testa e la mia bocca era ad un centimetro dalla sua.
I nostri respiri si incrociavano come i nostri sguardi, non ci volle niente, le labbra si toccarono e subito le lingue si cercarono in un furioso balletto.
Un bacio appassionato che durò moltissimo, non so quanto ma era splendido, lui così maschio, possente, virile, duro, orso era poi un bambino che triste cercava le coccole.
Ci stendemmo e io più leggero ero sopra di lui, ancora adesso che ci penso e sto scrivendo il mio cazzo è duro come il marmo e a voglia di esplodere, Davide sei un cosa meravigliosa, però mi stai prendendo in giro, non può essere che non sei mai stato con un uomo?
No non ti sto prendendo in giro, è la verità, mai con nessuno, ma tu hai qualcosa di diverso di quelle checce che bussano ai vetri, o i frocioni che si atteggiano a vamp, tu sei uomo quanto me, certo più giovane, bello, pulito ma sempre uomo, e questo mi sta eccitando.
Mi inginocchiai fra le sue gambe aperte, presi a leccargli i capezzoli cercandoli tra il pelo folto, e poi scesi baciandogli l'ombelico e più giù fino a riprendere in bocca il suo pilone.
Al, che gusto ha? Sai la figa e acidognola, e se umida è sbrodolosa, è buona ma non tutte hanno lo stesso gusto, il cazzo com'è?
Non mi dire che non ti sei mai bevuto la tua sborra, o leccato l'umore che esce prima, il nettare dell'amore? 
No mai.
Mi alzo e mi sposto sul suo petto mettendogli davanti il mio pene che eretto gocciava di umore. Assaggia, senza paura se non ti piace lascia stare, Davide allungo la lingua e tocco il fondo del cazzo e raccolse l'umore che colava in abbondanza, essendo denso e viscido questo non si staccava dal pene, e un filo di seta prese a correre tra la sua lingua e il mio glande, succhialo, e gustalo, o meglio prova a prenderlo in bocca così lo gusti di più. 
Davide senza dire niente,aprì la bocca e molto delicatamente accolse il mio cazzo all'interno, restando immobile, su senza paura dissi, assaggia bene, è duro ma allo stesso tempo è morbido, proprio come il tuo, e come quando lo tieni nelle mani, prese coraggio e comincio a gustarlo.
Da prima lentamente, senza sentirlo quasi avesse paura o non volesse farmi male, poi via via ci prese gusto nel sentire la carne fremere e muoversi nella sua bocca e comincio a succhiare e a deglutire la saliva che inumidiva il mio membro.
Ei adesso respira, mollalo se no mi fai venire.
Alcace non avevo mai provato una sensazione così, ho il cazzo che è una pietra, a leccare una figa si è bello ma non come succhiare un cazzo, capisco adesso perchè ti bussano ai finestrini per farti un pompino, cazzo,cazzo, un imprecazione di rabbia.
Alcace stenditi, voglio provare un 69, ma Davide la cuccetta è piccola per metterci uno accanto all'altro, ti devo venire io su, che sono leggero e tu sotto. Ok, mi metto giù e tu mi vieni sopra, cosi si fece, e in un attimo avevamo la bocca riempita a vicenda, io con una certa difficoltà visto la grandezza lui un po' impacciato, pochi colpi e si venne assieme, e tutte e due bevemmo il nettare del paradiso.
Mi alzo e mi siedo sul sedile del passeggero, Davide in quello dell'autista, e cominciammo a parlare, lui mi chiedeva come avevo cominciato, e da quanto tempo mi divertivo così, io se non stava prendendomi in giro dicendo che era vergine in tutti i sensi su questi discorsi, Davide come posso credere un così bell'uomo maschio, virile non ti sono,venuti dietro e magari anche soddisfatto.
Lui imperterrito, si mi si appiccicano come le mosche sulla merda, ma io mai, una volta uno l'ho preso a botte perché si era aggrappato allo specchio retrovisore salendo sul predellino, staccandomelo, cazzo quello se lo ricorda fin che scampa di quante ne ha prese, ma ti ripeto questa è la prima volta che tocco un altro cazzo che non sia il mio. Andammo avanti per alcune ore a parlare , si erano fatte le tre del mattino, era ora di andare a dormire, domani la sveglia suonava presto e bisognava partire, mi rivesto e scendo dal camion, lui anche io intanto lo tiro fuori per pisciare contro la ruota del camion che era posteggiato vicino ma dall'altra parte, e allo stesso tempo Davide incomincia anche lui a pisciare, finito all'unisono ci simscrolla le poche gocce rimaste e si ritira il pacco, che però a me vedendo quello di Davide in un secondo mi ritorna duro come la pietra, lui se ne accorge e si mette a ridere, ma non ne hai mai abbastanza, Davide, non per dire ma io ho 29 anni e scoperei tutto il giorno, e lui scoperesti o ti faresti scopare? A quelle parole i miei pantaloncini erano a terra e presi fra le mani il pacco di Davide e lo leccai, immediatamente la, reazione fu di vederlo gonfiare e pulsare, tu che non hai mai scopato perchè non provi adesso?
Qui, in piedi, e se ci vede qualcuno? Dai sputai in mano e mi inumidii il buco, e prendendolo fra le mani appoggiai la sua cappella sul mio buchino e gli dissi di spingere piano.
Sentii il calore che puntava sul buco, Davide cercò di entrare, ma il suo cazzo era troppo grosso, e non si riusciva ad allargare il buco, dovette resistere, ma l'eccitazione a questo punto era notevole, allora salii in cabina e presi un tubo di crema per le mani, scesi e cominciai a spalmare il cazzo con la crema e poi ne misi un pò sul culo, e ricominciammo il tentativo, lui lo appoggiò e cominciò a spingere lentamente mentre io cercavo con le mani di allargare l'orifizio, sentii che la sua cappella entrare e a denti stretti per non farmi sentire da nessuNo FERMATI e lasciami respirare, non uscire stai fermo e in un attimo mi ripresi e dai Davide spingilo piano piano e vedrai che entra, il dolore era tremendo, ma a denti stretti resistevo.
Era notevole, io ero alle prime armi, e non avevo mai preso niente di così grande, si giocavo ma non cercavo certo di farmi fare, ma questa situazione era incredibile, e allora con un colpo assestato lui entrò fino alle palle, e un secondo dopo sentii un calore infodermi dentro il retto, pensai cazzo qui mi ha rotto tutto e io sto perdendo sangue, Davide cosa senti? 
Alcace sono già venuto, stai fermo lasciami stare un attimo così.
Era la sua sborra che sentivo, tirai un sospiro di sollievo, e piano piano quel palo che era entrato così in fondo lo sentii diventare più morbido e più piacevole, lo fece uscire e io mi accovacciai con il bisogno di defecare. 
Non feci niente, solo l'umore di Davide in un abbondanza, ma quanto ne hai fatto? Alcace è stata una cosa stranissima, non mi era capitato, io duro in media una decina di minuti a pompare una figa, ma due colpi e venire non mi era mai successo, mi piacerebbe rifarlo per vedere cosa mi succede.
E no caro mio adesso non posso, mi fa un male cane, e qui non si entra più.
Ma dai Alcace, saliamo su e mettiamoci comodi e vedrai che ci mettiamo d'accordo sul da farsi, raccolsi i pantaloncini e salimmo sul camion di Davide, mi stesi sulla cuccetta e lui mi si mise a fianco, mi guardava il viso fissandomi gli occhi, e teneramente mi prese tra le mani il viso e accostando le sue labbra alle mie mi diede un bacio appassionato e lungo.
Un bacio che me lo ricordo, un bacio dato con amore e non con libidine.
Ma cosa mi sta succedendo, ho quasi quarant'anni e per la prima volta sono in paradiso, questa notte mi hai fatto toccare il cielo con un cazzo. 
Io e Davide siamo diventati amici, ogni tanto ci telefoniamo e ci troviamo in giro per l'Italia, certo lui non è più vergine, e io ne sono felice, ma questa è un altra storia.

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