Mercoledì, devo andare a Lione per consegna urgente, parto da Novara, mi fermo ad Aosta per recuperare i documenti e perdo una buona ora, quindi riparto e prendo la 40 direzione Parigi, e poi la 42 per Lione.
Però e tardi e devo fermarmi per riposo, appena presa la grande mi fermo al primo posteggio e mi sistemo a fianco da un altro camion Italiano, una famosa azienda diciamo con TIR Grigi. C’è poco spazio e quindi sono affiancato e con le cabine decisamente allineate.
Tiro le tende e lascio quella di destra leggermente aperta, in modo che io posso vedere il collega che sta scrivendo il rapporto e quando finisce prende un libro e comincia a leggere, e ogni tanto lancia uno sguardo vero la mia parte, è un bel uomo, massiccio, ordinato lo si vede da come è ben tenuto, viso pulito con un pizzetto appena accennato, maglietta maniche corte bianca, linda, aderente che mette in risalto la muscolatura delle braccia i pettorali.
Cazzo mi arrapa, io me lo farei immediatamente, ma è difficile i colleghi sono molto “ETERO” e certe cose le fanno solo gli altri e non i camionari.
Be vabbè, comincio a spogliarmi per mettermi comodo e guardacaso in un baleno rimango nudo, la luce azzurra in cabina e debole e quindi non si vede molto allora accendo lo spot e faccio finta di cercare qualcosa, e lancio occhiate al collega per vedere se guarda, e ad un tratto lo vedo che mi fissa, faccio finta di niente, ma il mio cazzo incomincia a risvegliarsi mostrando tutta la sua bellezza, turgido e vispo pulsante.
lui guarda, con discrezione, e noto che si tocca il suo pacco, ma continua a far finta di leggere.
mi avvicino al finestrino e tiro la tenda, lui ci rimane male, e da uno spioncino controllo e vedo che si sbottona i pantaloni e comincia a masturbarsi, pensando di non essere visto, smette, chiude le tende e lascia aperta quella di rimpetto alla mia, prendo l’iniziativa, apro la tenda e lo guardo bene mentre si sta menando il suo cazzone, lo fisso e in piedi con il mio attrezzo bene in vista davanti a lui.
Mi fa cenno con il pollice in su a dire che è bello, e io replico che il suo è migliore del mio.
Abbasso il finestrino e gli dico di salire da me. Apre lo sportello e si fiona nella mia cabina.
Ciao, mi chiamo Algelo, e tu? Alcace; che nome strano, dice lui, e il mio nome sulla banda, e mi piace che lo uso come nome proprio, tutti mi conoscono così. Di dove sei? sono di Trento, e tu? io di Novara, ma forse è meglio capire cosa stiamo cercando, cosa dici?
Io tutto nudo davanti a lui, orso massiccio ma non palestrato, con quel pizzetto che gli incornicia una bocca dai denti candidi, una bocca che vorrei esplorare con tutto di me.Angelo mi prese dolcemente il cazzo e senza dire niente lo fece sparire proprio dove avevo pensato, sentivo la sua lingua calda massaggiarmi lentamente, un estasi, mi sposto e lo invito a spogliarsi, cosa che avvenne i un secondo. restammo a guardarci nudi per alcuni minuti, poi ci stendemmo sulla brandina uno avvinchiato all’altro.
Tutto avvenne in pochi minuti, sentimmo bussare alla porta della cabina e una voce con spiccato accento tedesco chiedeva di Angelo.
Il gelo, era un suo collega, che non avevamo visto e sentito arrivare tanto eravamo presi da noi stessi, ma lui capimmo dopo, lo aveva visto salire da me.
Angelo aprimi ti devo consegnare delle bolle che hai dimenticato in ditta, e dato che io vado a Parigi le ho qui con me, apri.
Era rosso fuoco, non sapeva cosa fare, stai tranquillo, mettiti la maglietta e apri il finestrino io intanto accendo il video e gli dici che stavamo vedendo un film.
Così fece, apre la tendina abbassa il finestrino e si sporge per prendere i documenti, ma lui era salito sul predellino e quindi vedeva perfettamente l’interno del mio MAN.
Cazzo vi state divertendo, e cosa vuoi lasciarmi qui fuori al freddo?
Dai fatemi salire che ti devo parlare, e allunga la mano e sgancia la portiera dall’interno, e in un attimo si trova seduto a fianco di angelo, che con solo la maglietta addosso mostrava tutto di lui......................